“L’idea è venuta a Sharon, poi Federica ci ha fatto tuffare nel lago ed Irene ha cominciato a dirigere l’orchestra di parole e versi che popolano le nostre giornate di lettrici, di amanti delle storie e dei luoghi, delle nuvole e dei paduli. E poi abbiamo trovato compagne e compagni di viaggio che ringraziamo. In primis la LIPU con Leo, poi Selene e Christian che hanno portato Massaciuccoli a Venezia – all’ultima Biennale di Architettura, e Chiara ed Enzo, con la loro sensibilità che sfiora ogni cosa con un suono.”
LIMO
Limo percorre i margini del lago toscano di Massaciuccoli e testimonia lo stato di incuria e decadenza che connota molti dei suoi tratti e ambienti urbani. La scelta del territorio oggetto di questa ricerca fotografica è dettata dalla possibilità di agire sulla non distanza, per poter osservare con una lente privilegiata – quella della prossimità e appartenenza – le declinazioni locali della generalizzata disattenzione nei confronti dell’ambiente e delle conseguenze derivanti da politiche territoriali incaute o inefficaci. Nello specifico di Massaciuccoli, fenomeni di eutrofizzazione hanno determinato, soprattutto a partire dalla seconda metà del secolo scorso, un importante peggioramento della qualità delle acque, la scomparsa della quasi totalità della vegetazione sommersa e di tutta la comunità biologica del lago. A subire maggiormente le conseguenze dell’inquinamento e del degrado dell’ecosistema acquatico, sono stati principalmente i pesci, e dunque la comunità di Massaciuccoli per cui la pesca è stata a lungo una delle principali attività economiche. Le fotografie sono il risultato delle relazioni intrecciate con le persone e i luoghi, nello sforzo di indagare l’ordinario e riconoscere l’impegno costante di coloro che vivono attivamente il territorio e agiscono nel tentativo di proteggerlo e curarlo.
Avevamo le gambe intrecciate, annodate le braccia
e i nostri occhi s’ingrassavano dei cirri
e del volo muscolare dei germani
e di quella luce che a volte troppo allegra
ci mortifica perché ci ricorda che.
Ti raccontai che questo è il famoso lago di Giangiacomo
delle arie musicali che grande han fatto
nel mondo
il nome dell’italico belpaese.
Il lago dei pescatori che la sanno più lunga di te.
Che c’hanno la carpa gigante allamata.
E una tinca per amante
bella come una sirena.
Il lago di Tzè-Palù. Il lago di notte
come in un racconto di Maupassant.
Sconsigliato
Versi di Marco Salvetti, estratto dal catalogo di LIMO
Clemente–Pardini è un duo fondato a Pietrasanta (LU) nel 2022 da Maria Selene Clemente (Cagliari, 1991) e Christian Pardini (Pietrasanta, 1987). Maria Selene è una giornalista indipendente, si occupa di Africa e Medio Oriente dove ha vissuto e lavorato per sei anni. Christian è un graphic designer e fotografo indipendente con una formazione in design industriale. Insieme sviluppano progetti fotografici – sia personali che su commissione – attraverso un approccio documentario che esplora il paesaggio nelle sue dimensioni sociale e ambientale. Il lavoro di Clemente-Pardini è stato esposto al Festival della Documentazione e Narrazione del Paesaggio di Cuneo, alla Fondazione Studio Marangoni di Firenze, alla FMAV – Fondazione Modena Arti Visive e in altre mostre collettive. Le loro fotografie sono state pubblicate su riviste come L’Espresso e Perimetro. Nel 2023 hanno ricevuto una menzione speciale agli Urbanautica Institute Awards e nel 2024 sono stati invitati a tenere un workshop nell’ambito del corso Rappresentazione del paesaggio presso la Facoltà di Architettura dell’Università Sapienza di Roma. Nel 2025 il loro lavoro è stato selezionato per il Padiglione Italia alla 19. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia.
SUONI NELLA NATURA
Connettendoci agli elementi che compongono il paesaggio sonoro, dialoghiamo con essi.
Attraverso strumenti inusuali li richiamiamo, amplificandoli, fino a renderli quasi tangibili.
I suoni si fondono, invitano i partecipanti a sintonizzarsi con essi per una profonda immersione sensoriale
Enzo Milone – Suonoterapeuta, iscritto all’Associazione di Categoria As.C.O.N. Gong player (con gli insegnamenti di Don Conreaux, Hans Cousto, Massimo Piazza, Luca Loreti, Aidan McIntyre, Christof Bernhard, Roberta Bottari, Fausto Radaelli, Jens Zygar, Bear Love). Formato in Massaggio sonoro armonico, con Albert Rabenstein, abilitato all’insegnamento del suo metodo. Reiki Usui Shiki Ryoho II livello, sotto la guida della Maestra Iole Fiorenzato. Nel tempo, essendo molto attratto dalle conchiglie, ha imparato a conoscerle e lavorarle affinché da bellissimi oggetti si trasformino in strumenti sonori.
Chiara Leone – Suonoterapeuta, iscritta all’Associazione di categoria As.C.O.N. Gong Player (con gli insegnamenti di Don Conreaux, Hans Cousto, Aidan McIntyre, Christof Bernhard, Roberta Bottari, Fausto Radaelli, Jens Zygar, Bear Love). Formata in Massaggio sonoro armonico con Albert Rabenstein. Reiki Usui Shiki Ryoho II livello, sotto la guida della Maestra Iole Fiorenzato. Da diversi anni studio e riproduco strumenti sonori in terracotta delle culture precolombine del Centro e Sud America.