• Colle di Bordocheo, Segromigno in Monte
Via di Piaggiori Basso 123, Capannori

La rêveuse rêvant d’une rêveuse rêvant
Installazione di Tiphaine Calmettes

“La sognatrice che sogna la sognatrice che sogna”: nel piccolo giardino segreto di Colle di Bordocheo, un’antica architettura rurale usata, un tempo, per catturare gli uccellini da vendere al mercato, diventa spazio onirico e osservatorio di “territori viventi”. 

Una seduta, un triclinio, una chaise-longue da psicoterapeuta? L’arredo diventa il pretesto di Tiphaine Calmettes per realizzare forme scultoree fortemente connesse con tecniche artigianali locali ed ecologiche. Durante la sua residenza lucchese, l’artista ha appreso a lavorare il bambù, colto proprio dal piccolo bosco dell’azienda agricola e utilizzato per dar vita a un oggetto che si connette con l’ambiente circostante. Dove inizia la cultura e finisce la natura? Dove inizia la natura e finisce la cultura? Il repertorio di forme attinge alla storia dell’arte e del design per rivisitare epoche in cui il legame con piante ed animali  era onnipresente nell’ornamento; è un tentativo, per l’artista, di comprendere dei gesti e dei processi più che un desiderio di riproduzione perfezionista. 

Sedete, mettetevi comodi, sognate ad occhi aperti.

Tiphaine Calmettes

Tiphaine Calmettes lavora sui tentativi di comunicazione tra l’essere umano e il suo ambiente o al di là di esso, attraverso gli oggetti che servono alle nostre attività vitali: nutrire, ospitare, curare. Attraverso la pratica della scultura e dell’installazione, cerca di mettere in movimento sia le forme che la sua ricerca. Un modo di considerare il processo produttivo come un organismo vivente in relazione diretta con gli spazi che lo accolgono, gli esseri che lo incontrano e viceversa. Cerca innanzitutto di sviluppare una forma di vita e di organicità nelle sue opere. Il suo interesse si è poi esteso all’animazione degli artefatti sia nel loro rapporto con l’uso che con l’ambiente, cioè al modo in cui la produzione di oggetti e architetture è animata sia dalle specie viventi o dalle energie che li abitano, sia dalle interazioni fisiche o psichiche che hanno con ciò che li circonda.

Il suo processo creativo è un oggetto di conversazione con la storia del know-how e la sua riattivazione nel contesto attuale. Così, attenta al contesto di produzione delle sue opere, Tiphaine Calmettes collabora con diversi artigiani (tagliatore di rocce, muratore di terra cruda, alchimista…). Le tecniche non formali, reversibili ed effimere installano l’animazione di forme di vita attraverso azioni performative. Sotto forma di “narrazione commestibile”, i suoi oggetti e le sue storie prendono vita rivisitando la condivisione, la commensalità, attraverso sapori e incontri.

Le sue opere sono state esposte a La Panacée MOCO (Montpellier), Z Le sue opere sono state esposte presso La Panacée MOCO (Montpellier), Zoo galerie (Nantes), CAC La Traverse (Alfortville), Kunstwerk Carlshütte (Büdelsdorf, Germania), Ecole Normale Supérieure de Lyon e la Biennale di Lione 2019, etc. Nel 2020 ha vinto il premio AWARE.