• Casermetta San Regolo
Sabato 15 novembre, 10.00-13.00 e 14.00-16.00
Dai nomi alle strade. Immaginare la città
Laboratorio con Giuditta Vendrame, artista visiva
Spesso attraversiamo luoghi e città seguendo una linea blu su una mappa, che ci conduce da A a B. Conosciamo il nome della nostra destinazione, ma spesso i nomi dei luoghi che percorriamo ci sfuggono, non li conosciamo o non li ricordiamo.
Il workshop si propone di immergersi nella cultura immateriale delle vie e delle strade di Lucca. Attraverso il camminare, il sostare e il domandare, esploreremo e indagheremo i toponimi cittadini, raccogliendo frammenti di storie e aneddoti che verranno trasformati in una nuova mappatura poetica, sia personale che collettiva.
I nomi diventeranno porte per l’immaginario, mentre camminare, attraversare si configureranno come motori di nuove relazioni.
Il workshop si articolerà in due fasi principali: inizieremo con un’esplorazione delle strade e dei vicoli di Lucca, durante la quale, partendo dai toponimi, raccoglieremo frammenti di storie attraverso domande e incontri estemporanei. Successivamente, in un momento di discussione e condivisione, elaboreremo collettivamente le esperienze personali e aneddotiche, nonché i frammenti raccolti, da cui emergerà una mappatura poetica. Questa mappa rifletterà le nuove relazioni instaurate con i luoghi e forse, ci porterà a rinominare i luoghi stessi.
10.00–11.00 presentazioni
11.00–13.00 camminata e ricerca nella città
13.00 –14.00 pranzo
14.00–16.00 mappatura poetica
condivisione frammenti raccolti, relazioni nuove con i luoghi e storie emerse e ri-immaginazione dei nomi della città
Giuditta Vendrame
Giuditta Vendrame è artista e insegna presso l’Accademia di Design di Eindhoven.
Nel suo lavoro, utilizza diversi media per esplorare temi interconnessi di spazio, mobilità e personalità. Attraverso una pratica multidisciplinare e collaborativa basata sulla ricerca, mette in discussione le strutture socio-politiche che spesso vengono lasciate in sospeso.
Il suo obiettivo è svelare la vulnerabilità e la fragilità umana, in contrasto con il senso di sicurezza promesso da questi strumenti di protezione e controllo. Nel 2021 ha esposto alla Biennale di Venezia.