2020, Il paradosso di una giungla all’orto botanico

Giungla vuole essere occasione di incontro e confronto sul legame complesso tra uomo, natura e tecnologia. Quando è uscito l’uomo dalla natura per guardarla da lontano? Cosa ci dice la tecnologia di noi e della nostra natura? Chi è soggetto e chi è oggetto, chi agisce e chi subisce i cambiamenti ed i mutamenti di ciò che ci circonda?

Giungla in sanscrito significa deserto. É un luogo popolato da piante e animali ma inospitale per l’uomo. Eppure, anche nella foresta Amazzonica si trovano tracce di aree coltivate già da secoli.

La curiosità e la ragione che tutto deve ordinare per sentirsi al sicuro, ci hanno portato a studiare la natura mettendola a distanza, rendendola paesaggio da ammirare, calamità sublime da temere. Allontanandola ci siamo dimenticati di farne parte.

L’Orto Botanico è forse un luogo in cui riaccivinarsi è possibile, un piccolo museo della natura in città, uno spazio protetto dove poter ritessere legami di continuità tra la nostra esistenza e quella di piante ed animali.

In questo rapporto, nel solco di qui desiderio di comprensione e ordine razionale, di sviluppo del pensiero, si inserisce la tecnologia. Sin dal Rinascimento, con la prospettiva pittorica, si inaugura un nuovo modo di vedere il mondo ordinandolo in tre dimensioni, inquadrandolo in un affresco o in una tela. Oggi molte finestre esistono, finestre che apriamo e chiudiamo a nostro piacere. E cosa accade quando questi oggetti ci osservano ci emulano e prevedono i nostri pensieri e comportamenti?

Da un lato noi, parte della natura che teniamo lontana, dall’altra la tecnologia, che da noi e dalla natura è nata. Come pensare un mondo di relazioni così denso e connesso? Come viverlo?

Certamente Giungla non è un tempo di risposte, ma nel tempo con artisti, filosofi, scienziati, vogliamo renderlo uno spazio che accoglie domande e pensieri sul presente e sul nostro essere qui.

Esposizioni

Giulia Perelli, Un bel niente N., 2020

Il mito dell’abbondanza
selezione di opere di videoarte curata da Videodrome Paris

Roberta Lima, Embodiement of Water, 2018
Serena JV Elston, Horn of Plenty, 2020
Silvia Rivas, infinite resource, 2001
Caroline Mesquita, The Machine Room, 2018

Ospiti

Tommaso Guariento
Dott. in Studi culturali europei e responsabile della
ricerca per la Scuola Open Source;

Luca Pagani
Prof. associato in Antropologia Molecolare presso l’Università di
Padova

Giovanni Maria Martini
Ricercatore presso l’Università degli Studi di Napoli
“L’Orientale”, Centro studi sul Mondo Islamico

Claudio Marzullo
Dott. in lingua e cultura araba

Lorenzo Sansoni
Cantante jazz diplomato al Conservatorio G. B. Martini di
Bologna